3.8 Francia 1814: l’ultima disperata difesa del territorio metropolitano

Il 2 gennaio 1814 il 113ème è assegnato alla 3a brigata della 1a divisione della riserva di Parigi. Sempre il 2 gennaio 1814 Napoleone dispone che 3 battaglioni del 113ème non si portino a Parigi ma che vadano a Troyes, mentre i quadri del 4° battaglione si devono anch’essi recare a Troyes per incorporare 1.000 coscritti1. Comandante del reggimento è nel frattempo divenuto il colonnello Thiébault. Il 7 gennaio Napoleone stende una nota con la composizione della riserva di Parigi ed il 113ème vi è citato come unico reggimento della 3a brigata2. Un’altra lettera di Napoleone, datata 10 gennaio 1814, ci informa che “…Trois bataillons du 113sont partis d’Orléans pour Troyes. Il faut également envoyer à Troyes un général de brigade pour en prendre le commandement.3. Il 113° formato dai battaglioni riorganizzati nel dicembre del 1813 giunge quindi a Troyes il 14 gennaio 18144. Nel corpo di un altro scritto di Napoleone del 19 gennaio 1814, nella quale vengono riassunte le posizioni di varie truppe francesi, ad un certo punto troviamo che “…Le duc de Trévise est à Chaumont avec les deux divisions de vieille Garde, la cavallerie de vieille Garde et la brigade du général Bourmont, composée de trois bataillons du 113e.Il reggimento viene ancora citato più volte nella corrispondenza di Napoleone, come ad esempio nelle lettere datate 19 febbraio 1814 e 3 febbraio 18145. A seguito dell’incorporazione nel 113ème di un battaglione di marcia, la forza è portata a 2.000 uomini, ma i vari battaglioni sono utilizzati anche separatamente, secondo le esigenze tattiche. Il 24 gennaio 1814 il reggimento è con 1.200 uomini nei dintorni di Bar sur Aube con 2 cannoni, a guardia del ponte sull’Aube e della strada per Troyes6. Il 25 gennaio il 113ème, forte di circa 1.200 uomini, risulta scorporato dalla riserva di Parigi e aggregato alla vecchia Guardia del generale Mortier7.

 

La mattina del 28 gennaio 1813 il 113ème è in marcia per Arcys sur Aube e viene coinvolto nei combattimenti contro un corpo di 1.500/1.800 cosacchi , sostenuti da ussari di linea, che tentano di tagliare le comunicazioni di Troyes8. Il 113ème parte viene poi posto agli ordini del maresciallo Marmont, il quale nelle sue memorie riporta di averne lasciato un battaglione, con metà dell’artiglieria del corpo, il giorno 8 febbraio 1814 a Sézanne9. Quindi, il 113ème combatte con onore il 10 febbraio 1814 a Champaubert sempre agli ordini del maresciallo Marmont. In questa battaglia il reggimento è sciolto en tirailleurs ed incaricato di scacciare 4 battaglioni di Jager russi che, appoggiati da alcuni pezzi d’artiglieria, sbarrano la strada all’avanzata francese. I russi sono appostati ai due lati della strada, nel bosco di Baye, a sud di Champaubert10. Marmont ha ai suoi ordini moltissimi reggimenti che, avendo subito molte perdite, sono ridotti a poco più di una compagnia. Parlando delle brigate francesi Pelleport, Joubert e Boudin, Mathieu afferma che “…en tout 4.000 hommes d’infanterie environ, appartenant à 52 bataillons différentes: certains régiments n’ont pas meme 100 hommes!11. In quel contesto il 113ème, con i suoi oltre 1.200 uomini, rappresenta l’unità più consistente nel settore e quindi, forse per questa ragione, il reggimento viene incaricato di aprire la strada al resto del corpo. Varie fonti affermano che in quella occasione Marmont da direttamente gli ordini. Secondo il comandante Lachouque, “…le Marie-Louise du 113e, vetus de capotes et coiffés de bonnets, sont en tete; ils se heurtent bientot à la résistance acharnée de l’infanterie russe, retranchée dans un petit bois planté à un quart de lieue au sud du village..…le duc de Raguse répète aux pelotons de tirailleurs du 113e de Ligne ses derniers ordres pour l’attaque du petit bois par ses trois faces.12. Quindi “…Le maréchal Marmont au centre, donne au 113e déployé en tirailleurs, le signal de l’attaque: < En avant les Marie-Louise! >.13. Riguardo alla battaglia di Champaubert, tra le altre cose, nelle sue memorie Marmont racconta di un episodio significativo avvenuto nel bosco di Baye. Il duca di Ragusa vede dei giovani coscritti che restano immobili sotto il fuoco russo senza sparare. Come emerge dai vari brani citati, si tratta sicuramente di reclute del 113ème, perché questa è l’unica unità alla quale è stato affidato il compito di liberare il bosco. Quel che succede con il primo coscritto lo lasciamo raccontare allo stesso Marmont14:

 

Deux conscrits étaient aux tirailleurs. Ils avaient été comandés

par l’ordre de service. Je m’y truovais aussi. J’en vis un qui, fort

tranquille au sifflement des balles, ne fassit cependat pas usage

de son fusil.

Je lui dis: <Pourquoi ne tires-tu pas?>

Il me répondit

naivement: <Je tirerais aussi bien qu’un autre si

j’avais quelqu’un puor charger mon fusil.>

 

In questo episodio il giovane soldato ammette candidamente al maresciallo di Francia di non saper caricare il moschetto. Emerge qui tutta la tragicità di quegli eventi, nei quali vengono avviati al fronte giovani coscritti, vestiti appena con cappotto e berretto da fatica e privi di un’adeguata istruzione militare. Nel passo seguente Marmont racconta dell’altro coscritto che, lì vicino, per riuscire a sparare, si fa caricare il moschetto dal suo tenente. Così, oltre che il battesimo del fuoco, il ragazzo ottiene anche la necessaria istruzione al maneggio delle armi. Ciononostante, il reggimento si batte bene e scaccia i russi dal bosco, consentendo ai francesi di effettuare la manovra che li porta alla brillante vittoria di Champaubert15. Un’altra testimonianza dei coscritti toscani a Champaubert è resa dal generale de Ségur, che riporta nella sua opera le parole del Generale Fabvier, adjudant commandant applicato presso lo stato maggiore del maresciallo Marmont16. Il Fabvier dice che il 113° reggimento a Champaubert è composto interamente di coscritti vestiti con il cappotto grigio e con il berretto da fatica. Continua poi dicendo che Marmont percorrendo le linee, si accorge che la maggior parte dei plotoni non hanno ufficiale. Quindi il maresciallo chiede ai coscritti di un plotone dov’è il loro comandante:

….<Notre lieutenant? Répondit une voix grele, mais nous n’en

avons jamais eu – Et le sergent? Reprit le maréchal. – Pas

davantage, repartit la meme voix; mais c’est égal, ne craignez

rien, nous sommes bon là!> Comme alors il leur montrait

l’ennemi, en leur recommandant de bien ajuster, l’un d’eux

ajouta: <Qu’il tirerait bien, mais qu’il n’était pas sur de

pouvoir recharger son arme!> Et réellement, l’instruction

d’une partie de ces pauvres recrues allait à peine jusque-là;

mais leur bravoure naturelle suppléa à tout. Le signal donné,

pelotons, bataillons, tout s’élança, et de ce premier élan le bois

fut emporté.17

Siamo alle battute finali della vita del 113ème, infatti già il giorno 7 febbraio è stato diramato l’ordine di incorporare i soldati del reggimento nel corpo di Marmont e di far tornare i quadri al deposito di Orléans. Questa disposizione viene probabilmente già eseguita il giorno seguente alla battaglia di Champaubert. Infatti Il 113° reggimento non risulta più nell’ordine di battaglia francese a Montmirail, il giorno 11 febbraio 1814. Non sono noti ulteriori elementi per ricostruire questa incorporazione e quali reparti ne abbiano beneficiato18 eccetto quanto riportato dal De Laugier, il quale parla della presenza di due battaglioni del 113ème a Vauchamps, il 14 febbraio 1814. Al riguardo De Laugier afferma che in quel combattimento sia morto il tenente La Rocca, parmigiano19. Il Martinien invece riporta la morte del La Rocca a Champaubert il giorno 10 febbraio 1814. È quindi possibile che la fonte che ha raccontato l’episodio a qualche anno di distanza dai fatti al De Laugier, che non ha combattuto personalmente su quel teatro operativo, si sia confusa indicando Vauchamps invece che Champaubert. Questo anche considerando la somiglianza dei nomi delle due località e la vicinanza tra le date delle due battaglie. Oltre a ciò De Laugier parla della presenza del 113ème anche a Montereau il 18 febbraio 181420 e a Guè-à-Treme il 28 febbraio21, ma anche sulla partecipazione del reggimento a questi combattimenti non sono ad oggi emersi riscontri. Trattandosi di dati ottenuti prevalentemente dalla testimonianza orale dei veterani, può darsi che questi abbiano continuato a considerarsi 113ème anche dopo il loro incorporamento in massa in altre unità, attestando così in buona fede al De Laugier che il “reggimento” era presente anche a quei fatti. Ciononostante, elementi ancora ufficialmente appartenenti al 113ème sono coinvolti in combattimenti anche successivamente a tali eventi. Infatti uno dei depositi reggimentali di tappa è a Parigi e sicuramente i soldati che vi sono aggregati prendono parte alla battaglia di Parigi del 30 marzo 181422. Dopo questi avvenimenti il 113ème régiment d’infanterie de ligne, che non verrà ricostituito durante i cento giorni, cessa completamente di esistere ed i toscani, terminate le ostilità, rientrano in patria.

 

1 Cfr. Correspondance de Napoléon Ier. 1814, lettera n. 20.057, indirizzata al duca di Feltre.

2 Cfr. Correspondance de Napoléon Ier. 1814, nota n. 20.068, per il ministro della guerra.

3 Cfr. Correspondance de Napoléon Ier. 1814, lettera n. 21.180, indirizzata al Principe di Neuchatel.

4 Cfr. ARZILLI, I reggimenti…., op. cit., p. 807.

5 Cfr. Correspondance de Napoléon Ier. 1814, Nota n. 21.116, lettera n. 21.117 e lettera n. 21.174.

6 Cfr. LEFEBRE DE BÉHAINE, La campagne de France, 4 voll., Paris 1934-1935, vol. 4, L’invasion, pp. 179-181.

7 Cfr. LEFEBRE DE BÉHAINE, La campagne…, op. cit., vol. 4, L’invasion, p. 251.

8 Cfr. LEFEBRE DE BÉHAINE, La campagne…, op. cit., vol. 4, L’invasion, pp. 283-284.

9 Cfr. MARMONT, Mémoires…, op. cit., vol. VI, pp. 179-180.

10 Cfr. MATHIEU M.R., Dernières victoires 1814. La campagne de France aux alentours de Montmirail, Èditions A. et J. Picard, Paris 1964, pp. 90-91.

11 Cfr. MATHIEU, Dernières…, op. cit., p. 90.

12 Cfr. LACHOUQUE Henry, Napoléon en 1814, Haussmann, Paris 1959, p. 175.

13 Cfr. MATHIEU, Dernières…, op. cit., p. 90.

14 Cfr. MARMONT, Mémoires…, op. cit., vol. VI, p. 51

15 Muoiono il 10 febbraio 1814 a Champaubert i capitani Desgalliez e De La Rocca ed il tenente Loreille; rimane ferito il tenente Baruti, cfr. MARTINIEN, Tableaux .., op. cit., p. 337.

16 Cfr. QUINTIN, Dictionnaire…, op. cit. p. 322-323.

17 Cfr. DE SÉGUR Philippe Paul, Du Rhin à Fontainebleau, Nelson Éditeurs, Paris s.d., pp. 174-175 che cita il raro volume FABVIER Charles Nicolas, Journal des opérations du 6e corps pendant la campagne de France en 1814, Carez-Thomine, Paris 1819.

18 Cfr. CHALMIN, La transformation…op. cit., p. 531; lo Chalmin ha però rintracciato la disposizione successiva, quella che mette fine definitivamente alla vita del reggimento, datata 12 maggio 1814, che dispone che il 2° battaglione del 113ème vada nel 4° reggimento di linea, il 3°, il 4° ed il 5° battaglione vadano al 14° reggimento di linea e che il 1° battaglione finisca nel 66° reggimento di linea.

19  Cfr. DE LAUGIER, Fasti e…, op. cit., vol. 13, p. 213.

20 Cfr. DE LAUGIER, Fasti e…, op. cit., vol. 13, p. 326.

21 Cfr. DE LAUGIER, Fasti e…, op. cit., vol. 13, p. 386.

22 Del 113° di linea, dopo Champaubert, risultano feriti il capitano Durazzo il 23 marzo presso gli avamposti vicino Parigi ed il sottotenente Davoust il 30 marzo alla battaglia di Parigi, cfr. MARTINIEN, Tableaux .., op. cit., p. 337.

Il brano sopra citato è tratto da: Gianni Doni “CENNI SUI MILITARI TOSCANI NELLA GRANDE ARMÉE” in: Partire, Partirò, Partir bisogna. Ed. Polistampa, Firenze 2009.