2001
Sarzana
2001
Tre di noi furono premiati.
Orgoglio per tutto il reggimento. Essere a Parigi, riconosciuti tra l’èlite di quel tempo, fu un grande onore.
Ri-raccontandoci qualche volta ,al fuoco dei bivacchi, della Guardia alla Tomba dell’Imperatore, dell’ingresso nel Cortile d’onore degli Invalides (la mattina, prestissimo, non c’era ancora nessuno) al suono dell’Ordonance de La Garde Imperiale, del Reggimento schierato nella monumentale Chiesa, non è difficile che una commozione profonda, fino alle lacrime, al groppo in gola, prenda il sopravvento.
Ma sono anche i momenti più intensi, i momenti in cui la “fraternità d’armi” emerge prepotente su tutti gli altri sentimenti, i momenti un cui l’immedesimazione nel “giuoco” (definiamolo così per convenzione e….per non perdere del tutto contatto con il XXI secolo) e il ricordo di tanti che caddero attorno all’Aquila del 113ème, dalla Spagna, alla Russia, alla Francia, prevalgono con naturale sincerità su tutto ciò che resta fuori dal perimetro del campo.
Saremmo ritornati a Parigi, dopo qualche anno. Ma quel 2001 resterà memorabile.
Sarzana.
La prima, e forse la migliore, delle tante “Sarzane”.
Classico esempio di Istituzioni locali, che su una base più o meno consistente di tradizione Napoleonica (in questo caso, Sarzana rivendica le origini della Famiglia Bonaparte, con qualche buona ragione, in verità) si assumono l’onere di organizzare una “manifestazione”.
Evidentemente fu un successo, se l’evento si è poi ripetuto con scansione più o meno biennale.
E dobbiamo dare atto agli amici reenactors che si sono presi l’onere dell’organizzazione “militare” e la bega della responsabilità di fronte alle Istituzioni.
Siamo sempre stati bene a Sarzana.
Buon cibo, buon vino, tanta polvere bruciata, fatica sopportabile. Il soldato è contento.
Non diciamo una “vacanza”, ma possiamo sicuramente definirlo un buon evento tra vecchi amici, in allegria.