2004
La Coruña. Il Campo
La Coruña 2004 Spagna
Tesoro dei Marescialli, disperazione degli Ufficiali, cimitero dei Soldati.
(Più o meno suona così).
L’ evento, naturalmente, non si pose negli esatti termini del famoso detto, ma insomma…….. qualche “problemino” ci fu.
A cominciare da un disperato ed infinito viaggio in bus, attenuato da una sosta eno-gastronomico-turistica a Tolosa, per passare alla gestione difficilissima e turbolenta di reclute impreparate e troppo numerose (quasi tutte perse poi per strada) , per arrivare allo spirito eccessivamente “battagliero” degli Spagnoli che coinvolse anche il Reggimento.
Non nella misura di altre unità che si scontrarono davvero duramente, ma , per la prima volta ci trovammo a dover mettere alla prova il nostro sangue freddo e tutta la disciplina di cui siamo capaci.
Ma questo non causò affatto un triste calo di sana tensione emotiva e di entusiasmo.
Per il solo fatto di essere in Spagna, laddove il 113ème aveva così a lungo combattuto e sofferto, i nostri cuori si riempivano di orgoglio e commozione ogni volta che il Faro de La Coruna , sotto il quale eravamo accampati, ci ricordava perentoriamente dove eravamo!!
Cominciammo allora ad aspettare il 2008. Per poter andare, quasi in pellegrinaggio, a Figueras o a Ciudad Rodrigo.
Si avvicinavano le date e, quindi, anche i luoghi, che fecero la storia del 113ème, che, sommessamente, vorremmo onorare ripercorrendola.
(Più o meno suona così).
L’ evento, naturalmente, non si pose negli esatti termini del famoso detto, ma insomma…….. qualche “problemino” ci fu.
A cominciare da un disperato ed infinito viaggio in bus, attenuato da una sosta eno-gastronomico-turistica a Tolosa, per passare alla gestione difficilissima e turbolenta di reclute impreparate e troppo numerose (quasi tutte perse poi per strada) , per arrivare allo spirito eccessivamente “battagliero” degli Spagnoli che coinvolse anche il Reggimento.
Non nella misura di altre unità che si scontrarono davvero duramente, ma , per la prima volta ci trovammo a dover mettere alla prova il nostro sangue freddo e tutta la disciplina di cui siamo capaci.
Ma questo non causò affatto un triste calo di sana tensione emotiva e di entusiasmo.
Per il solo fatto di essere in Spagna, laddove il 113ème aveva così a lungo combattuto e sofferto, i nostri cuori si riempivano di orgoglio e commozione ogni volta che il Faro de La Coruna , sotto il quale eravamo accampati, ci ricordava perentoriamente dove eravamo!!
Cominciammo allora ad aspettare il 2008. Per poter andare, quasi in pellegrinaggio, a Figueras o a Ciudad Rodrigo.
Si avvicinavano le date e, quindi, anche i luoghi, che fecero la storia del 113ème, che, sommessamente, vorremmo onorare ripercorrendola.