11. Cenni sulla storia dell’84ème régiment d’infanterie de ligne e citazione delle ulteriori unità riceventi consistenti contributi di coscritti toscani
Sia il Giorgetti che il Frasca indicano quali unità multinazionali riceventi cospicui contingenti di coscritti toscani i reggimenti 35°, 37°, 54°, 84°, 112° di linea, l’11° ed il 27° leggero1. Scorrendo il già citato lavoro del Frasca, che analizza in dettaglio la leva del 1813 nei dipartimenti italiani, si incontrano ulteriori reggimenti che beneficiano di notevoli contributi di reclute toscane. Così, nella leva della classe 1813 ordinata con decreto 11 gennaio 1813 e nella successiva chiamata della leva anticipata del 1814, avvenuta con decreto del 20 gennaio 1813, vengono chiamati alle armi dai dipartimenti toscani 5.955 giovani coscritti che finiscono in ben 30 diverse unità, sparse un po’ in tutta la Francia.
Tabella |
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Anno1813 – Leva in Toscana sulla classe 1813 (decreto 11 gennaio 1813)2 |
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Unità |
Località |
Dip. Arno |
Dip. Mediterraneo |
Dip. Ombrone |
Guardia Imperiale |
a Parigi |
150 |
80 |
50 |
1° Carabinieri |
a Luneville |
2 |
2 |
2 |
28° cacciatori a cavallo |
ad Orleans |
134 |
71 |
44 |
2° di linea |
a Besançon |
106 |
— |
— |
12° di linea |
a Mézières |
106 |
— |
— |
17° di linea |
a Lilla |
106 |
— |
— |
19° di linea |
a Dounai |
106 |
106 |
— |
21° di linea |
a Juliers |
106 |
— |
— |
25° di linea |
a Landreciers |
— |
106 |
— |
30° di linea |
a Magonza |
— |
106 |
— |
33° di linea |
a Magonza |
— |
106 |
— |
37° di linea |
a Besançon |
— |
— |
106 |
46° di linea |
ad Arras |
— |
— |
106 |
111° di linea |
a Spira |
400 |
— |
— |
113° di linea |
ad Orleans |
284 |
329 |
192 |
Totale per dipartimento |
1.500 |
800 |
500 |
|
Totale chiamati leva 1813 |
2.800 |
|||
Anno1813 – Leva in Toscana sulla classe 1814 (decreto 20 gennaio 1813)3 |
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Unità |
Località |
Dip. Arno |
Dip. Mediterraneo |
Dip. Ombrone |
Guardia Imperiale |
a Courbevoie |
145 |
74 |
38 |
1° Carabinieri |
a Luneville |
3 |
3 |
3 |
28° cacciatori a cavallo |
ad Orleans |
88 |
43 |
19 |
1° battaglione zappatori |
ad Alessandria |
55 |
29 |
16 |
Compagnia di riserva |
a Firenze |
21 |
— |
— |
Compagnia di riserva |
a Livorno |
— |
15 |
— |
Compagnia di riserva |
a Siena |
— |
— |
8 |
1° di linea |
a Marsiglia |
— |
— |
372 |
5° di linea |
a Grenoble |
464 |
— |
— |
11° di linea |
a Grenoble |
— |
300 |
— |
16° di linea |
a Tolone |
150 |
— |
— |
24° di linea |
a Lione |
— |
345 |
— |
62° di linea |
a Marsiglia |
140 |
— |
— |
79° di linea |
a Chambery |
389 |
— |
— |
81° di linea |
a Chambery |
150 |
— |
— |
18° leggero |
a Grenoble |
186 |
— |
— |
2° artiglieria di marina |
a Tolone |
— |
100 |
— |
Totale per dipartimento |
1.790 |
909 |
456 |
|
Totale chiamati leva 1814 |
3.155 |
|||
Totale coscritti delle classi 1813 e 1814 chiamati nell’anno 1813 |
5.955 |
Riguardo al 112ème régiment d’infanterie de ligne, questa unità è formata da belgi ma nel 1809 si trova di guarnigione a Firenze; ciò fa si che vi siano irreggimentati a più riprese numerosi toscani, anche successivamente alla sua partenza dalla Toscana4. Per l’84ème régiment d’infanterie de ligne, sappiamo dal De Laugier che sino dal 1809 accanto ai francesi vi sono irreggimentati numerosi toscani e romani5. L’84° di linea combatte ripetutamente nella campagna del 1809. L’11 aprile 1809 è a Venzone ed il 16 maggio combatte a Sacile, dove protegge la ritirata dell’armata del principe Eugenio, difendendo fino alle 9 di sera il ponte sulla Livenza6. Il 22 aprile 1809 Napoleone batte gli austriaci ad Eckmuhll ed Eugenio dall’Italia settentrionale avanza in Austria in direzione di Vienna. Eugenio valica le alpi e giunge a Graz, dove lascia la divisione Broussier7, della quale fa parte l’84ème, per espugnarne il castello e per appoggiare il maresciallo Marmont che sta marciando verso la Dalmazia. Nel frattempo i 10.000 austriaci del generale Gyulay puntano velocemente su Graz per precedere Marmont. Quindi Broussier, resosi conto del pericolo, il 20 giugno 1809 abbandona la città. Poi però, saputo dell’avvicinarsi del Marmont, il 25 giugno fa rioccupare Graz da 3 compagnie del 9° e due battaglioni dell’84ème, appoggiati da 2 cannoni. L’84ème arriva a Graz la sera del 25 giugno, contemporaneamente agli austriaci del Gyulay, che entrano in città dal lato opposto. Senza porre indugi gli avamposti nemici sono attaccati con profitto: il sobborgo di S.Leonardo è conquistato e 400 austriaci sono fatti prigionieri. Il Gyulay ritiene di aver di fronte tutta la divisione Broussier, si schiera velocemente a battaglia e inizia ad attaccare con parte delle sue truppe. Il colonnello Gambin8, comandante dell’84ème, non si perde d’animo e invece che schierarsi a difesa, attacca ancora, occupando il cimitero vicino a S.Pietro dove viene circondato. Tenta quindi di rompere l’accerchiamento ma non vi riesce e quindi a mezzanotte si trincera nel cimitero. Durante la notte, con il favore delle tenebre, gli austriaci attaccano più volte, ma sono sempre respinti dal fuoco e dalle baionette. Le cartucce scarseggiano e i franco italiani effettuano sortite per vuotare le giberne dei morti e recuperare un po’ di colpi. Giunta l’alba gli austriaci piazzano alcuni cannoni e rinnovano gli assalti. I due battaglioni dell’84ème resistono per 19 ore fino alle 2 del pomeriggio del 26 giugno, quando sopraggiungono in rinforzo il 3° battaglione del medesimo reggimento ed il 92° di linea. A quel punto difensori e rinforzi attaccano gli esausti austriaci che si ritirano perdendo 450 prigionieri e 2 bandiere. Sul terreno rimangono 1200 morti. L’84° di linea ha perduto in tutto 260 uomini. L’eroica resistenza dell’84ème a Graz fa si che Napoleone gli conceda di incidere sul plinto dell’aquila reggimentale il motto UN CONTRE DIX9. Il colonnello Gambin viene citato nel 24° bollettino dell’armée d’Allemagne del 3 luglio 1809 e successivamente, il 15 agosto 1809, viene nominato conte dell’impero con una rendita di 10.000 franchi sull’Hannover. L’84° di linea conclude infine la campagna il 6 luglio 1809 combattendo pesantemente a Wagram dove perde in una sola giornata ben 40 ufficiali tra morti e feriti10. Dopo tale eventi il reggimento non partecipa ad ulteriori fatti d’arme fino al 1812.
Nel 1812 l’84ème di linea partecipa alla campagna di Russia e combatte il 26 luglio 1812 a Ostrovno, il 5 settembre a Schewardino, il 24 ottobre a Malojaroslaves e tra il 14 ed il 16 novembre a Krasnoi. Il 17 novembre 1812, al fine di evitarne la possibile cattura da parte dei russi, la bandiera del reggimento viene bruciata e l’aquila viene distrutta. Nelle fasi finali della ritirata il reggimento combatte ancora una volta il 9 dicembre 1812 a Wilna.
L’anno seguente, sempre nell’armata di Eugenio, l’84ème partecipa a vari scontri e battaglie. L’84ème è infatti inserito per decreto imperiale del 18 giugno 1813, con 4 dei suoi battaglioni, nella 2a divisione francese del Corpo di osservazione d’Italia, agli ordini del vicerè11. Il reggimento combatte in Austria il 6 settembre 1813, a Feistritz, sulla Drava12 ed il 25 settembre al ponte di Tchernutz. Poi combatte in Italia, il 15 novembre 1813 a Caldiero e l’8 febbraio 1814 sul Mincio13. Con l’abdicazione di Napoleone, l’84ème régiment d’infanterie de ligne se ne torna in Francia e gli italiani che ne fanno parte vengono congedati.
Un fatto riguardante la componente toscana dell’84ème, ci viene riferito dal De Laugier in occasione del combattimento del 25 settembre 1813 per la difesa della testa del ponte di Tchernutz. Il ponte è presidiato da un battaglione dell’84ème, da un battaglione del 3° di linea italico e da 100 cacciatori a piedi della guardia italica, sotto il comando del generale Fontana: in tutto circa 1.200 uomini. Alle tre del mattino la testata del ponte è investita dalle truppe del generale austriaco Folfeis, forti di 3.000 fanti, 300 cavalli e 4 cannoni. Gli austriaci attaccano più volte ma sono sempre rigettati indietro con gravi perdite. Dopo quattro ore si ritirano “…seco conducendo 30 carri di feriti, lasciandone molti altri sul campo di battaglia, non che 200 morti, diversi prigionieri, e quantità di fucili, e giberne, che i nostri soldati raccolsero. Noi avemmo 12 uomini uccisi e 76 feriti; fra i primi il capitano dei granatieri dell’84°. Il vice re udita appena l’intensità del fuoco, erasi velocemente trasportato sul luogo del combattimento, facendosi seguire alla corsa dalla guardia reale…”14. In nota a questo brano il De Laugier aggiunge:
“Passato il ponte e salite le
alture sulla destra vi stava la guardia reale schierata in battaglia,
pronta ad accorrere dove abbisognasse. Il vice rè trovavasi
innanzi alla fronte della medesima ricevendo i rapporti, quando ad un
tratto passano correndo sette o otto granatieri dell’84°,
avendo dei sacchi di tela sulle spalle. Il vice rè grida loro
in Francese di fermarsi. Quelli non lo intendono e proseguono a
correre. Un ajutante di campo li raggiunge e li riconduce. Sdegnati,
grondanti di sudore, e nero il volto dalla polvere si presentano quei
granatieri, a cui sdegnosamente grida il vice rè < Comment!
Vous etes Français et vous fuyez? > Si guardano in viso gli
uni cogli altri quei bravi in modo espressivo e che la sola
fisionomia italiana può esprimere, e quindi il più
ardimentoso fra loro prendendo la parola, risponde con un gesto
pulito ma significante < Voitta! E si fugge? Egli è il
capitano che ci manda a prender le cartucce, che non ne abbiam piue!
> Il vice ré non potè dispensarsi dal ridere a
quell’ingenua ripartita, e forse fu quella la prima volta che
si rammentò esser il suo esercito composto soltanto
d’italiani, quantunque con arbitrario battesimo francese.”15
Il divertente episodio, ove nessuno dei granatieri interrogati parla francese e la risposta data dal granatiere al vicerè in vernacolo fiorentino, sono esemplificativi. Infatti, i reggimenti teoricamente francesi appartenenti all’esercito del principe Eugenio, anche se con ufficiali ancora francesi, si siano in realtà come truppa italianizzati, poiché sistematicamente rinforzati da un alto numero di coscritti levati nei dipartimenti italiani annessi alla Francia, primo fra tutti l’84ème régiment d’infanterie de ligne.
1 Cfr. GIORGETTI, Le armi…., op. cit., vol. II, p. 322 e FRASCA, Reclutamento e ……, op. cit., p. 103.
2 Cfr. FRASCA, Reclutamento e…, op. cit., pp. 122-123.
3 Cfr. FRASCA, Reclutamento e…, op. cit., pp. 126-128.
4 Cfr. DE LAUGIER, Fasti e…, op. cit., vol. 6 p. 383, vol. 12 p. 183 e GIORGETTI, Le armi…., op. cit., vol. II, pp. 509-510.
5 Cfr. DE LAUGIER, Fasti e…, op. cit., vol. 6, pp. 321, vol. 7 p. 131-132 e vol. 12 p. 405.
6 Cfr. DE LAUGIER, Fasti e…, op. cit., vol. 6, pp. 321-322.
7 Cfr. SIX, Dictionnaire…, op. cit., vol. I, pp. 162-163, Broussier Jean Baptiste, che comanda la 1a divisione del corpo di Marmont dell’armée d’Italie.
8 Cfr. SIX, Dictionnaire…, op. cit., vol. I, pp. 479-480, Gambin Jean Hugues, comandante dll’84° dal 1°maggio 1808 al
9 Cfr. DE LAUGIER, Fasti e…, op. cit., vol. 7 pp. 130-133 e GIORGETTI, Le armi…., op. cit., vol. II, pp. 507-509.
10 Cfr. MARTINIEN, Tableaux…, op. cit., pp. 294-295.
11 Cfr. Gli italiani in Illiria e nella Venezia (1813-1814), Ministero della Guerra – Comando del Corpo di Stato Maggiore – Ufficio Storico, Libreria dello Stato, Roma 1930, pp. 16-17 e 200-201.
12 Cfr. DE LAUGIER, Fasti e…, op. cit., vol. 12, pp. 332-336.
13 Cfr. SMITH, Napoleon’s…, op. cit., pp. 136-138.
14 Cfr. DE LAUGIER, Fasti e…, op. cit., vol. 12, pp. 364-365.
15 Cfr. DE LAUGIER, Fasti e…, op. cit., vol. 12, p. 405; riguardo all’espressione voittà, usata dal granatiere, l’autore ci informa in nota alla medesima pagina 405 che trattasi di intercalare del contado fiorentino, oggi caduto in disuso.